Il Digital Divide lo vogliono (spesso) gli italiani

Una storia che fa riflettere ma anche arrabbiare: il livello d’istruzione spesso è talmente basso che si forma un vortice d’ignoranza da cui poi non si riesce più ad uscire

Chi ci segue fin dagli esordi lo sa, siamo un blog e non un sito giornalistico, quindi di tanto in tanto ci capita di condividere qualche pensiero personale. Ecco, il titolo è molto forte: l’ho fatto volutamente, ma dalla storia che sto per raccontarvi presto capirete come sono finito ad affermare una cosa del genere. Affermazione ovviamente da contestualizzare e prendere nel giusto senso.

Ci troviamo al sud (ma potrebbe benissimo essere ovunque), cittadina in provincia di Catania di oltre 50 mila abitanti piuttosto vicina al capoluogo etneo da sempre noto come “Milano del Sud”. Quindi non parliamo magari del borghetto isolato al centro della Sicilia, ma di un centro importante e ben posizionato.. Da ormai alcuni mesi TIM (o meglio, Fibercop) sta finalmente cablando la città con la Fibra FTTH a 2,5 Gigabit. E chi vi scrive, come potrete immaginare, non sapete quanto sta aspettando quel momento, ormai in ritardo da anni.

Ieri quel momento è quasi arrivato: dopo aver coperto praticamente l’80% della città lasciandomi fuori fino ad ora (senza soffrire troppo, visto che la FTTC va alla grande), ieri i tecnici Fibercop si presentano e iniziano la fase di progettazione con imminente avvio dei lavori. Cosa forse non convenzionale per lavori del genere, iniziano a dialogare con le persone circa i vantaggi della nuova tecnologia, ma trovano un muro: ben presto la gente inizia a riversarsi in strada, a sbraitargli contro e a chiedere che nel proprio muro non vengano applicati i PTE, le scatolotte grigie dove viene innestata la fibra, che poi raggiungerà le varie unità immobiliari.

La scatoletta della discordia: un PTE di Fibercop

E non sapete con quale foga, chi minacciava di chiamare le forze dell’ordine, chi di andare al comune (Vabbè, il sindaco aveva fatto pure l’ordinanza anti 5G contro Fastweb, poi ha perso la causa, ma quella è un’altra storia, triste…).

I poveri tecnici provano a spiegare che si trattava di innovazione, innovazione in ritardo che finalmente avrebbe dato una importante svolta. Ma in molti rimaneva duri sul loro pensiero, ad insistere e minacciare. Senza provare a capirci di più.

I lavori sono ovviamente autorizzati e inizieranno regolarmente, tra i malumori di molti e qualche disagio che sicuramente qualcuno creerà. Su 45 abitazioni coinvolte mi sono ritrovato ad essere l’unico favorevole all’arrivo della FTTH, il resto, la stragrande maggioranza, non aveva nessuna opinione, non sapeva, non voleva sapere e “preferiva di no”. Mentre un grosso 15% ha reagito come vi ho appena raccontato, male, malissimo.

Dietro questa storia trovo ci sia tanta ignoranza. Ignoranza e menefreghismo. Perchè puoi avere anche 95 anni e non fregartene niente di internet, ma se la tua mente è aperta e colta ti rendi conto che il mondo va avanti e c’è chi vorrebbe viverlo al massimo. Forse, la colpa, non è solo loro, ma dipende da altro – forse anche da noi media incapaci di fare una corretta informazione – o forse, quando per molto tempo le cose vanno in un certo modo, poi si entra in un vortice da cui poi non si riesce ad uscire. Tutto ciò è veramente triste. E il discorso con le giusto proporzioni si applica anche a temi ben più importanti della Fibra.

Tariffando
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