Garante Privacy: multe in arrivo per Windtre e iliad

Il Garante della Privacy, a seguito di una riunione tenutasi il 9 luglio scorso, ha dichiarato Windtre e iliad responsabili di aver trattato in maniera illecita i dati degli utenti

Quella del trattamento illecito dei dati personali è una brutta storia che pare ancora ben lontana dalla sua fine. Già nelle scorse settimane Windtre era finita nel mirino della Guarda di Finanza, intervenuta nella sede legale dell’operatore situata a Rho (Milano) a seguito di addebiti illeciti nei confronti degli utenti.

Nella giornata di ieri, il Garante della Privacy, sulla base delle indagini condotti dalla Guardia di Finanza, è arrivato alla salatissima conclusione: una multa da ben 17 milioni di euro comminata a Windtre per, citando il Garante, numerosi trattamenti illeciti di dati, legati prevalentemente ad attività promozionali.

Il provvedimento è stato adottato a seguito delle molte testimonianze degli utenti, i quali sono stati spesso vittime di telemarketing aggressivo e hanno lamentato contatti promozionali indesiderati effettuati senza alcuna autorizzazione da parte degli stessi, oppure sono stati inseriti negli elenchi telefonici pubblici nonostante avessero (anche più volte) dichiarato l’opposizione.

Ma non solo. La multa si è resa necessaria – e doverosa – anche e specialmente in presenza di contratti attivati senza il consenso del cliente, ragione per cui nelle indagini del Garante della Privacy sono rientrati anche i partner commerciali di Windtre. Uno di essi in particolare è stato multato per 200 mila euro – responsabile di aver affidato intere fasi dei trattamenti ai call center, i quali hanno poi raccolto illecitamente i dati degli utenti – e ha ricevuto il divieto di utilizzare dei clienti sino ad allora acquisiti.

Windtre ha quindi presentato le argomentazioni a sua difesa, ritenute tuttavia non adeguate dal Garante, il quale ha comminato una multa complessiva di circa 17 milioni di euro e imposto all’operatore di non utilizzare i dati acquisiti senza consenso, nonché di fare ulteriori e approfonditi controlli verso i propri partner commerciali e rispettare la volontà degli utenti a non essere disturbati dalle attività – spesso aggressive ed esasperanti – di telemarketing e teleselling.

Sempre nella stessa riunione del 9 luglio, poi, anche iliad è finita al vaglio del Garante, il quale ha infine comminato una multa per un valore di 800 mila euro, spiegando “che è stato trovato carente sotto altri profili, in particolare in merito alle modalità di accesso dei propri dipendenti ai dati di traffico“.

La replica dell’operatore è stata quasi immediata: “Prendiamo atto con molto stupore della decisione del Garante Privacy poiché abbiamo sempre operato nel massimo rispetto dei nostri utenti e dei loro dati personali. Abbiamo avuto modo di provare al Garante stesso che i nostri sistemi sono sicuri e sono stati predisposti per garantire la maggiore tutela possibile secondo il nuovo approccio e le prescrizioni del Gdpr“. La nota prosegue affermando che i vertici di iliad stanno valutando e studiando l’intera faccenda per decidere se sia il caso di procedere o meno con un ricorso, aggiungendo in conclusione che “non è stata accertata alcuna violazione dati né dei diritti degli utenti e che, a differenza degli altri operatori, Iliad non effettua attività di teleselling né marketing aggressivo.”

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