RAI: ipotesi allargamento del canone su smartphone e tablet

L’amministratore delegato della RAI, Carlo Fuortes, ha aperto ad una possibilità di allargamento del canone della TV di stato verso i dispositivi multimediali, tra cui smartphone e tablet

Durante l’audizione alla Commissione di Vigilanza, il nuovo amministratore delegato della RAI, Carlo Fuortes, ha illustrato nuove proposte per migliorare lo stato di forma della TV di stato in netta perdita negli ultimi anni. Tra queste proposte spicca l’allargamento del canone ai dispositivi multimediali.

Fuortes ha rilasciato la seguente dichiarazione: “le attuali risorse provenienti dal canone e il ridimensionamento della pubblicità minano l’attuale perimetro industriale (e il relativo indotto), il rinnovamento e il percorso di trasformazione del Servizio Pubblico“. L’amministratore delegato ha inoltre rimarcato la differenza dell’importo del canone RAI e quello di altre TV di stato europee (90 euro per l’Italia contro i 138 della Francia, i 220 della Germania o i 312 della Svizzera). Sempre durante la Commissione, Fuortes ha illustrato le perdite della TV di stato tra il 2008 e il 2020 con cifre pari a 700 milioni di euro (tra cui 20 milioni solo nel 2020).

Data la situazione abbastanza problematica, Fuortes ha presentato quattro proposte:

  • Riconoscimento integrale delle risorse del canone, eliminando la trattenuta dei 110 milioni di euro destinati al fondo dell’editoria
  • Cancellazione della tassa di concessione sul canone ordinario (pari a 4,18 euro su ogni utenza)
  • Rimodulare il limite di affollamento pubblicitario per singola fascia all’8%
  • Ampliare il canone ai dispositivi multimediali tra i quali smartphone e tablet

Quest’ultima proposta ha generato non pochi dubbi ma Fuortes ha risposto che la manovra potrebbe essere implementata in futuro quando le tecnologie dei dispositivi multimediali avranno preso largamente piede. Al momento dunque, smartphone e tablet o altri dispositivi multimediali restano esclusi dal canone RAI.

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