Cashback, beccati esercenti furbetti che chiedono 1€ in più

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Cashback, nuovo capitolo: ci sono anche gli esercenti furbetti che aumentano i prezzi a chi paga con carta, sfruttando il successo del cashback

Come ormai abbiamo capito, visto che ogni giorno c’è un motivo per parlarne, il cashback, da occasione di risparmio aiutando contestualmente il Governo a combattere l’evasione fiscale, si è trasformato in qualcosa di più. L’argomento è infatti sulla bocca di tutti a causa dei comportamenti poco corretti di molti cittadini, che pur di vincere il Super Cashback, che lo ricordiamo, offre un premio extra di 1500€ ogni 6 mesi ai primi 100.000 che fanno più transazioni, stanno facendo di tutto, anche utilizzando metodi poco leciti ma ad oggi concessi dal sistema. Potete approfondire la questione, seguendo la nostra serie di articoli al riguardo, qui disponibili.

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L’altro lato della medaglia: gli esercenti furbetti

Se da un lato, a fare i furbetti sono i normali cittadini, dal lato opposto a sfruttare il successo e la popolarità del cashback in modo illecito sono gli esercenti, che visto l’aumento di pagamenti cashless si stanno attrezzando per aumentare i loro guadagni con metodi poco chiari e lesivi.

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Un frame del servizio di “Striscia la Notizia”

Il popolare programma televisivo Striscia la Notizia (visionabile integralmente qui), ha infatti realizzato un servizio, a seguito di molteplici segnalazioni, i cui si evidenzia come molti tabaccai chiedano un extra, talvolta senza nemmeno metterlo in evidenza se non sotto esplicita richiesta del cliente, che oscilla tra 1€ e 1,50€ per i pagamenti con carta. Gli esercenti a seguito di spiegazioni dicono che tale misura si è resa necessaria a causa dell’aumento delle commissioni richieste dalle banche per i pagamenti attraverso carta. Questo però, dati alla mano, non corrisponde al vero: le commissioni richieste sono infatti rimaste immutate rispetto al passato (variano da istituto ad istituto) o addirittura sono scese. Ed in ogni caso, non dovrebbero essere addebitate al cliente.

I tabaccai rispondono

L’indagine svolta da Striscia la Notizia non trova però d’accordo i tabaccai, che affermano di aver guadagni risicati per i servizi offerti e che per loro, gestire i pagamenti con carta, diventa oneroso ben oltre il guadagno stesso.

Pertanto, pur di offrire un servizio al cliente, ci racconta Salvatore, un nostro utente che ha voluto far luce sulla questione, i tabaccai sono costretti a fare un vero e proprio bonifico, tramite il servizio T-bonifico offerto da Banca 5 (al costo di 1€), trasferendo i fondi dalla carta del cliente al conto del tabaccaio, che poi effettuerà l’operazione in contanti per non avere ulteriori commissioni.

Lo sconto se paghi in contanti

Un’altra inziativa che molti negozianti stanno attuando, per evitare di farsi pagare attraverso metodi di pagamento elettronici, è quella di offrire sconti extra, talvolta anche maggiori rispetto al cashback di Stato, per chi paga in contanti.

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Questo negozio offre un extra sconto, ma solo pagando in contanti

Sono in molte le vetrine che segnalano infatti uno sconto extra a chi paga con banconote. Questo però vanifica la reale funzione del cashback, che non è quella di fare un regalo ai cittadini, ma quella di promuovere metodi di pagamento digitali ed evitare e combattere l’evasione fiscale.

Come andrà a finire questa vicenda? Visti i risvolti, temiamo che ci sarà ancora molto da dire e che le sorprese, probabilmente, non finiranno qua.

Cashback di Stato – Sito Ufficiale Cashless Italia

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