Bonus TV: è legge, ma nascono le preoccupazioni per i fondi

100 euro di sconto in cambio della rottamazione del vecchio TV, per un totale di 250 milioni di euro di fondi concessi. Ma basteranno?

Dalle indiscrezioni all’ufficializzazione il passo è stato breve: il bonus TV è legge e, fino al prossimo 31 dicembre 2022, i cittadini avranno la possibilità di cambiare il televisore usufruendo di uno sconto fino a 100 euro, in cambio della rottamazione del vecchio dispositivo.

Il bonus TV, inoltre, va a cumularsi con il bonus da 50 euro lanciato nel 2019, e la cifra dello sconto può quindi ammontare massimo a 150 euro.

Come funziona?

Il bonus TV è uno sconto del 20%, fino ad un massimo di 100 euro, previa rottamazione del vecchio TV, che si applica per l’acquisto di un apparecchio – TV o decoder – compatibile con lo standard di trasmissione del digitale terrestre DVB-T2/HEVC Main 10, finalizzato a garantire migliore qualità di trasmissione, nonché dell’immagine e del suono.

Ci sono, tuttavia, tre requisiti da rispettare: essere residenti in Italia; il televisore da rottamare deve essere stato acquistato prima del 22 dicembre 2018; essere in regola con il pagamento del canone tv.

Come già detto, la rottamazione è obbligatoria. Questa può avvenire in due modi diversi: portando il vecchio TV nel negozio in cui acquisterete quello nuovo (in questo caso lo smaltimento spetta al negoziante, il quale poi riceverà il credito fiscale pari allo sconto) o portandolo presso un’isola ecologica, dove verrà rilasciato un certificato di avvenuto smaltimento.

Per sapere se il proprio TV è compatibile con il bonus, potete consultare la pagina dedicata presso il sito ministeriale.

Chi può richiederlo?

Tutti. Ed è questo il nodo nevralgico della questione. A  differenza del vecchio bonus del 2019, elargito sulla base di un ISEE non superiore a 20.000 euro, il nuovo bonus potrà essere richiesto da chiunque, senza alcun vincolo legato ai parametri fiscali e reddituali. Questa idoneità estesa a tutta la popolazione ha già suscitato diverse perplessità. 250 milioni non sembrano abbastanza per sopperire a tutte le domande. Pur ipotizzando che tutti ottengano lo sconto massimo di 100 euro, i fondi coprirebbero solo 2,5 milioni di nuclei familiari, a fronte di una stima di 9 milioni di apparecchi da sostituire. Naturalmente i dubbi sono leciti, ma non fondati: non si sa quanti effettivamente aderiranno il bonus, né se la domanda sarà maggiore all’offerta. E non è da escludere che, eventualmente, il Governo possa decidere di stanziare ulteriori fondi. Non resta che aspettare e vedere come evolverà la situazione.

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