Commissione Europea punta all’autonomia delle reti entro il 2030

5G e connessione in Gbps per tutti i cittadini europei: questo l’ambizioso progetto della UE, da attuare da qui al 2030, passando per l’alfabetizzazione digitale della popolazione

Bussola per il digitale 2030: questo è il nome della comunicazione, rilasciata recentemente dall’UE, nella quale si riassumono i punti salienti che porteranno ogni cittadino europeo, da qui a nove anni, ad usufruire di una rete internet che viaggerà in termini di Gigabit e di una rete mobile in 5G disponibile in tutte le aree abitate dei vari Paesi.

Le ragioni alla base di questa strategia risiedono nella ricerca (e conseguimento) dell’indipendenza digitale; l’obiettivo ultimo della UE, infatti, è quello di raggiungere una sorta di sovranità digitale in casa propria, svincolandosi dai servizi delle terze parti.

Affinché questo accada, sarà necessario intervenire sulle diverse tipologie di connessioni (FTTH, FTTB e FWA 5G), potenziarle in termini di banda e velocità minima garantita – che sarà appunto espressa in Gigabit, con buona pace dei vecchi abbonamenti a 100 Mbps – e dire così definitivamente addio alla connessione FTTC, spesso instabile e poco performante.

Ma per far sì che queste nuove connessioni vengano sfruttate al meglio, l’UE pensa anche ad un programma di alfabetizzazione digitale di almeno l’80% della sua popolazione.

Infine, si guarda lontano anche in materia di servizi pubblici. Entro il 2030, infatti, ogni cittadino dell’UE dovrà essere in grado di consultare online file personali, come ad esempio la cartella clinica, e ad ogni cittadino dovrà essere garantita un’identità digitale, che da qui a nove anni interesserà almeno l’80% della popolazione.

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